La finestra nell’arte
Il mondo è sempre stato percepito come diviso in due: la realtà interna, quella della famiglia e dei rapporti privati e quella esterna, luogo di avventure e dello sconosciuto. Il confine tra ciò che è interno e ciò che è esterno subisce continue variazione con l’evolvere della società. Nelle arti figurative la relazione tra i due mondi è spesso interpretata dall’immagine della “finestra”, ossia il piano di confine tra dentro e fuori. La finestra nel Rinascimento aveva una funzione estetica di “veduta” per esaltare la bellezza del paesaggio, ma anche una funzione di protezione dello spazio della “casa”, sicuro e degli affetti, dall’esterno ignoto e pericoloso. La finestra è anche interpretata come mezzo per far viaggiare i pensieri, dunque un’ aspetto più malinconico per chi non può oltrepassare quel confine. Questa membrana interno/esterno è permeabile e può far entrare diversi elementi positivi o negativi come un raggio di sole che illumina lo spazio, o pericolose minacce come ombre e demoni…
In un mondo contemporaneo, dove il confine tra dentro e fuori è stravolto da schermi luminosi e touch, sarebbe bello riscoprire il fascio simbolico della finestra.